La comunicazione delle modifiche nell’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento
di Avv. Azzurra Sorrentino

L’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento, previsto dalla legge n. 3/2012, è uno strumento pensato per consentire a chi si trova in una situazione di sovraindebitamento di ristrutturare i propri debiti, offrendo una soluzione negoziata con i creditori. La legge stabilisce un preciso iter procedurale, nel corso del quale la proposta di accordo può essere modificata. In questi casi, la legge prevede che la variazione, per ragioni non imputabili al debitore, debba essere comunicata a tutti i creditori coinvolti, fin dall’origine della procedura, inclusi quelli che nel frattempo sono stati completamente soddisfatti.

Si immagini, ad esempio, il caso di un imprenditore, già in difficoltà economica, che propone un accordo ai suoi creditori prevedendo il pagamento di una percentuale dei debiti attraverso un piano di ristrutturazione. Tuttavia, a causa di imprevisti (ad esempio, la vendita di un bene non prevista), il piano necessita di modifiche per includere una nuova distribuzione delle risorse. La modifica potrebbe comportare una variazione nella somma destinata a ciascun creditore. Anche se alcuni creditori hanno già ricevuto il pagamento completo delle loro pretese, la modifica della proposta deve essere notificata a tutti, senza eccezioni.

Il rinvio dell’art. 13, comma 4-ter, agli artt. 10 e segg. della legge n. 3/2012 è chiaro in questo senso: ogni variazione che interessi l’intero piano di composizione deve essere comunicata a tutti i creditori, compresi quelli che hanno già soddisfatto il proprio credito. Questo principio garantisce che tutti i creditori, anche quelli che sono stati completamente pagati, siano informati di eventuali modifiche sostanziali al piano, preservando la trasparenza e l’equità della procedura.

A sostegno di tale principio, la Corte di Cassazione, con la sentenza del 23 dicembre 2024, n. 34164, ha ribadito che la modifica della proposta deve essere comunicata a tutti i creditori, inclusi quelli già soddisfatti, per garantire la regolarità e la trasparenza della procedura.

Un altro esempio potrebbe riguardare una situazione in cui un debitore si trova a dover rivedere l’accordo per motivi legati all’impossibilità di rispettare le scadenze di pagamento inizialmente concordate. In questo caso, anche se alcuni creditori sono già stati completamente soddisfatti, la modifica del piano implica la necessità di una comunicazione tempestiva e formale a tutti i soggetti coinvolti, affinché siano aggiornati sulle nuove condizioni e possano eventualmente esprimere il loro parere. Questo obbligo di comunicazione evita che una parte dei creditori venga penalizzata dalla mancata informazione, a prescindere dalla loro posizione nel piano di pagamento.

Le implicazioni pratiche di questa normativa sono rilevanti. La comunicazione a tutti i creditori può richiedere un impegno organizzativo significativo per il debitore, che deve informare tutti i creditori coinvolti, anche quelli che hanno già ricevuto il pagamento completo. Inoltre, le modifiche alla proposta potrebbero sollevare obiezioni da parte dei creditori, anche se hanno già incassato la loro parte, soprattutto se le modifiche incidono su altre voci della procedura o su nuovi accordi con altri creditori.

Tuttavia, questo approccio ha una finalità chiara: garantire che l’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento rimanga equo per tutti i soggetti coinvolti, evitando possibili contestazioni o irregolarità che potrebbero invalidare l’intera procedura. L’obbligo di comunicazione garantisce che

tutti i creditori, senza eccezione, siano consapevoli delle modifiche apportate al piano di pagamento e possano esercitare i propri diritti in modo corretto. In tal senso, la sentenza della Cassazione del 2024 ha ulteriormente confermato l’importanza di un consenso esplicito da parte dei creditori nelle modifiche alla proposta di accordo, anche quando queste sono favorevoli al debitore.

In conclusione, la normativa stabilisce che qualsiasi modifica alla proposta di accordo debba essere comunicata a tutti i creditori, anche a quelli che sono stati già soddisfatti, poiché potrebbe avere ripercussioni sull’intero piano di composizione della crisi. La trasparenza e la parità di trattamento tra i creditori sono principi essenziali per garantire il buon esito della procedura e la legittimità delle modifiche apportate al piano. La corretta comunicazione delle modifiche è cruciale per evitare contenziosi e preservare l’efficacia dell’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento, come confermato dalla giurisprudenza.

Pubblicato il

17 / 01 / 2025

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